Le 1642 chiese nei comuni e nelle frazioni
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La Cappella di San Pietro, per i residenti San Peyre di Alma, sorge sul sentiero dei ciclamini che va da Bedale aCamoglieres.
E’ circondata da antichi vigneti, oggi rinati grazie ad un progetto che ne ha finanziato il recupero.
Sul tetto è presente un campanile a vela romanico.
Sulla facciata, sovrastata da un portico che in passato aveva il compito di dare riparo a pellegrini, viandanti e quanti utilizzassero il sentiero, è visibile una Annunciazione che risale al Seicento.
Ai suoi lati restano…
Un interessante testo dedicato ad una area del Piemonte ricca chiese e cappelle romaniche e soprattutto un utile aiuto per comprenderne meglio l'apparato iconografico, un testo che non può mancare nella biblioteca di un appassionato delle "nostre" chiesette.
Il Canavese è infatti ricco di monumenti medievali: castelli, borghi e ricetti, chiese e cappelle e il suo patrimonio artistico è da tempo oggetto di studio e pubblicazioni.
Il testo, dedicato all’iconografia delle sue più antiche chiese e cappelle, ne evidenzia il programma classico, incentrato sulla figura del Cristo glorioso circondato dai simboli degli Evangelisti e dai dodici Apostoli.
Gli fanno corona, oltre le immagini di Maria, quelle sempre più numerose dei santi.
Quali erano il loro significato e la loro funzione? E qual è tuttora il loro messaggio?
Scorrendo le pagine ricche di informazioni e indicazioni percorriamo tre tappe: nella prima vengono esaminate le chiese plebane e le cappelle del Canavese
che custodiscono affreschi dei secoli tra l’XI e il XV.
Nella seconda tappa, partendo da una sintesi dell’iconografia evidenziata, troviamo un confronto con quella di monumenti coevi sia nel resto dell’attuale Piemonte sia in altre regioni via via più lontane.
Nella terza tappa viene proposta come chiave di lettura delle raffigurazioni la loro valenza teologica.
Francesco Mosetto, professore emerito presso l’Università Salesiana, ha scritto vari commentari ai Vangeli e alle Lettere di san Paolo.
Ha inoltre illustrato, sotto il profilo biblico, l’Iconografia degli antichi battisteri (Edizioni Sant’Antonio, 2018).
La Newsletter di settembre si ispira al libro del mese di Piero Balestrino, pubblicato su Chieseromaniche.it, che ci porta alla scoperta della Cappella di San Pietro a Macra.
La Cappella di San Pietro a Macra, situata in val Maira, lungo una importante via di comunicazione verso le terre occitane d'oltralpe, ospita una delle più affascinanti e estese danze macabre del Piemonte, fortemente influenzata dallo stile transalpino.
Restando legati a San Pietro, ci spostiamo in Val d'Aosta, nel comune di Saint-Pierre, dove, accanto alla parrocchiale dedicata ai Santi Pietro e Paolo, troviamo la suggestiva cappella castrense del Castello Sarriod de La Tour con i suoi rari affreschi raffiguranti Sirene bicaudate.
Le chiavi, simbolo di San Pietro, sono la parola del mese, rappresentando l'autorità e il potere che il Santo deteneva secondo la tradizione.
Il Santo del mese è Pietro, non l'apostolo, di cui abbiamo già parlato, ma il Martire originario di Verona.
La Galleria Fotografica Tematica continua il suo viaggio attraverso gli Archetti Pensili, un elemento decorativo distintivo presente in molte delle chiese che esploreremo insieme.
Vi auguriamo una piacevole lettura!
E ... appuntamento a Ottobre.
Non è noto il periodo di edificazione, ma si ipotizza che possa risalire, nella sua parte più antica, al XIV secolo.
È stata modificata e ampliata nei secoli successivi: l’entrata originaria era a nord, nel XVII secolo avvenne l’inversione dell’orientamento della chiesa per avere l’abside a est affinché i fedeli potessero pregare rivolti verso il sorgere del sole
Il nuovo altare maggiore venne costruito in quel periodo.
I primi documenti con descrizioni della chiesa sono di questo secolo; dapprima fu parrocchiale di Prunetto, intitolata a San Lorenzo Martire.
Nel 1904 fu abbandonata perché…
In occasione degli 800 anni di fondazione del primo esempio di gotico italiano questo libro, destinato essenzialmente al turista amante dei Beni culturali, illustra con dovizia di immagini e descrive nei dettagli con un testo agile in italiano e inglese le caratteristiche di questo capolavoro architettonico vercellese del XIII secolo.
l volume si estende anche ai rapporti che a quell'epoca sono intercorsi tra Italia e Inghilterra ad opera del cardinale vercellese Guala Bicchieri, che contribuì alla redazione di una delle versioni della Magna Charta, divenendo…
Il volume Piccoli tesori del Piemonte e della Valle d’Aosta di Piero Balestrino presenta venticinque chiesette e oratori sparsi per le due regioni.
Le prime due chiesette recensite sono ricche di capitelli con figure antropomorfe e vegetali.
I rimanenti edifici furono affrescati negli anni che vanno dall’inizio del secondo millennio al milleseicento da pittori itineranti. Il testo è corredato da numerose fotografie scattate dall’autore e dalla moglie al momento delle visite che sono state effettuate tutte nel biennio 2022-2023.
Per accedere è stata utilizzata, nella maggior parte dei casi, la app Chiese a porte aperte.
I temi trattati dai dipinti sono quelli classici del loro tempo: la vita e la passione di Cristo, il Pantocratore raffigurato con gli Evangelisti o i loro simboli, gli Apostoli, la Madonna e le vite dei Santi dedicatari delle rispettive chiesette.
Al fondo del libro è presente la mappa per la loro individuazione sul territorio.
A Piero Balestrino che ha gentilmente concesso a Chieseromaniche.it di pubblicarlo tra i suoi documenti va il sentito ringraziamento da tutto lo staff di Chieseromaniche.it.
La Chiesetta di San Rocco e San Sebastiano è una delle ultime se non l'ultima Cappella privata
sita sul territorio exillese, luogo che in passato è stato popolato da abili artigiani del legno, della
muratura e validi armaioli. Essa appartiene alla mia famiglia da quando fù costruita nel 1660 su
commissione di Pierre Odiard fù Jean, all'epoca Console di Exilles…
Così comincia il saggio di Marco Cibonfa che ha gentilmente concesso a Chieseromaniche.it di pubblicarlo tra i suoi documenti e a cui va
il sentito ringraziamento da tutto lo staff di Chieseromaniche.it
La costruzione dell’attuale chiesa è iniziata intorno al 1150 sotto la direzione del prevosto Guido, come ricordato nell’iscrizione sul pontile.
All’inizio del secolo seguente terminano i lavori della chiesa.
Il chiostro e il resto del complesso vengono completati successivamente e poi più volte rimaneggiati.
Il massimo splendore dell’Abbazia viene raggiunto alla fine del XIII secolo.
Nel XV secolo la chiesa viene affidata ad…
L’immagine della sirena, simbolo di tentazione peccaminosa e al tempo stesso emblema fantastico della femminilità, è tra le più frequenti nell’arte dell’età romanica, in particolare nella scultura.
Il libro espone in…
Un libro per visitare oltre cinquanta edifici religiosi del romanico astigiano: benvenuti nel Medioevo.
Nell’area compresa tra Astigiano, Monferrato, Chierese e Colline del Po si distribuisce una straordinaria rete di testimonianze storico-artistiche, di rilevanza europea: una galassia di chiese romaniche caratterizzate da uno stile unico, noto come «scuola del Monferrato».
Piccole pievi, abbazie e campanili sorti…
Questo libro si propone di illustrare l'architettura della Valle d'Aosta.
Viene affrontata l'analisi dei quattro secoli di particolare rigoglio (dal 1000 fino al 1400 circa) che vedono l'affermazione del romanico e lo sviluppo del gotico dalla sua apparizione a sud delle Alpi fino alla sua fase tarda, cortese e cosmopolita.
Accanto allo studio dei più celebri esempi di architettura militare, religiosa e residenziale, vengono fornite letture e interpretazioni di monumenti oggi scomparsi oppure poco conosciuti…
Il progetto prende forma alla fine degli anni '80 dalla passione di Marco Actis Grosso per le chiese Romaniche.
Nel 1993 Chiese Romaniche diventa una realtà il cui obiettivo è far conoscere il patrimonio di chiese Romaniche soprattutto, ma anche Gotiche e Rinascimentali del Piemonte.
All'inizio ha operato nell’ambito della “Fondazione ISPER Carlo Actis Grosso” realizzando dapprima un breve volume cartaceo, successivamente una serie di CD, per poi diventare un sito che, dal 2018, ha assunto un dominio proprio, pur mantenendo il patrocinio e il sostegno della Fondazione.
Il sito attuale, www.chieseromaniche.it, è il frutto di anni di lavoro dedicati a censire, basandosi su fonti bibliografiche e sopralluoghi, il patrimonio, anche minore, di chiese romaniche, gotiche e rinascimentali, presenti in Piemonte ed ha lo scopo di rendere disponibili al pubblico queste informazioni.
Ad oggi sono state schedate 1.642 chiese.
Nel 2016 è iniziata la fase di verifica sul campo delle informazioni, per controllare e completare le schede con immagini e filmati, indicazioni pratiche, sitografia, localizzazione su Google Maps e Google Earth, ecc.
Lo spirito del sito è essere un indice delle chiese supportato da informazioni essenziali, rimandando ad altri siti gli approfondimenti,
per non duplicare inutilmente le informazioni.
A tal fine sono presenti 2.420 link di approfondimento
Grande importanza ha il supporto iconografico, per consentire di conoscere le chiese anche a chi non può visitare la regione.
Attualmente l'archivio fotografico,
il più vasto disponibile in Piemonte, consiste in 14.579 foto.
Per alcune chiese, quando le fotografie sono molte, sono state create specifiche “gallerie fotografiche”.
Alla crescita della fototeca hanno finora collaborato 45 tra persone ed enti; chi occasionalmente, chi sistematicamente.
Arricchiscono, infine, il sito un glossario, ricco di 952 termini, simboli e attributi, e una sezione dedicata all'agiografia, pensata per aiutare a comprendere gli affreschi presenti nelle chiese, con 307 schede e 661 Fotografie.
Sono stati infine ipotizzati 197 itinerari di scoperta, geografici, tematici e cicloartistici.
Nel 2019 è nata la newsletter chieseromaniche.it.
Nel 2020 è stato avviato il progetto “1993-2023 - 30 anni di chieseromaniche: una foto per ogni chiesa”, con l’obiettivo di avere almeno una foto per ogni chiesa censita, oltre al completamento, già effettuato, della geolocalizzazione di tutte le chiese.
Al raggiungimento dell'obiettivo, purtroppo fortemente rallentato dalla pandemia, mancano 342 chiese da fotografare (1300 già fotografate).
Infine, nel 2024, il progetto si è esteso anche alla Valle d'Aosta di cui sono state censite, su base bibliografica, e geolocalizzate le chiese ed è iniziato il lavoro di rilevo sul campo e la campagna fotografica.