Vale la gita - Merita una deviazione - Interessante - Segnalata
Notizie generali: i primi documenti relativi alla chiesa si riferiscono all'anno 860 quando il vescovo Regimiro I di Torino donò ai canonici del duomo di San Salvatore numerosi beni, tra cui la chiesa di San Vito.
Della chiesa di San Vito si conserva anche un documento del 1047 firmato dall'imperatore Arrigo III il quale, confermando la parrocchia ai canonici torinesi del Salvatore, chiama la località Arsitias.
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Itinerario
'Torino' - 7ª visita
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Note logistiche: Parcheggi di fianco alla chiesa. Splendida vista su Torino. Normalmente chiusa, aperta solo per le funzioni. |
DESCRIZIONE di San Vito |
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Da vedere: campanile; |
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Periodo prevalente: 11º secolo. |
Chiesa "Orientata" |
Esterno: nelle fondamenta e nel basamento del presbiterio tracce romaniche databili tra il IX e il X secolo |
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Campanile: di origine romanica si riconoscono ancora alcune monofore e bifore con capitello a stampella e cornici marcapiano a dente di sega. |
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ATTENDERE CARICAMENTO DI 2 FOTOGRAFIE
APPROFONDIMENTI |
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• http://www.lastampa.it/2008/11/28/blogs/questa-e-la-mia-citta/strada-comunale-dal-ponte-isabella-a-san-vito-meglio-conosciuta-come-strada-dei-morti-NNhA12zCb32DdhtiYJZDyM/pagina.html - Verificato il 30/04/2018 • https://www.giornalelavoce.it/il-mistero-di-san-valentino-192780 - Verificato il 30/04/2018 |
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Descritta:
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Bibliografia: |
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Referenze fotografiche: • Campanile - Marco Actis Grosso - 2018 • Campanile - Marco Actis Grosso - 2018 |
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Aggiornamento del 30/04/2017 |
1386 |