N. 54 - 15 Aprile 2025

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Dove il tempo si ferma
Le chiese cimiteriali sulle colline astigiane

News a cura di Marco Actis Grosso, Piero Balestrino e Giancarla Rosso

Ci sono luoghi che parlano sottovoce, ma sanno raccontare molto a chi sa ascoltare.

Le chiese cimiteriali delle colline astigiane sono tra questi: architetture silenziose, immerse nella quiete dei paesaggi monferrini, testimoni di un passato che continua a pulsare sotto le pietre e gli affreschi.

Sono luoghi in cui il tempo sembra sospendersi, e con esso la frenesia del presente.

Varcando la soglia di queste piccole chiese, ci si trova immersi in un’atmosfera fatta di spiritualità, arte e memoria collettiva.

In questo numero vi invitiamo a riscoprire il valore di queste cappelle, spesso nate come fulcro della vita dei villaggi e poi rimaste come custodi silenziose della nostra storia più intima.

Un viaggio che si apre con l’articolo introduttivo a cura di Giancarla Rosso e prosegue con le schede dedicate a due significative chiese cimiteriali.

Due approfondimenti della biblioteca di Chiese Romaniche, a cura di Piero Balestrino, ci accompagnano alla scoperta di altre due cappelle, arricchendo il racconto con dettagli storici e artistici.

Un itinerario tematico, una mappa tematica e una galleria fotografica completano l’esperienza, guidandoci tra paesaggi e architetture.

A concludere il percorso, la scheda agiografica dedicata a San Martino di Tours, patrono di tre delle chiese cimiteriali presentate, che ci invita a rileggere il nostro viaggio con occhi carichi di spiritualità e memoria.

Vi auguriamo una piacevole lettura e non vediamo l’ora di ritrovarvi nel prossimo appuntamento di maggio, per proseguire insieme questo lungo viaggio tra arte, storia e spiritualità!

Marco Actis Grosso  
 

Le cappelle cimiteriali delle colline astigiane

Introduzione a cura di Giancarla Rosso

Foto Chiesa Novità del mese
Chiesa cimiteriale di San Giorgio - Montafia (AT)

Il territorio astigiano è ricco di chiese romaniche e romanico - gotiche che costituiscono un grande patrimonio storico, artistico e culturale della provincia.

Al visitatore interessato a scoprire il fascino di questa zona, appaiono alcune solitarie sulle colline, altre nascoste nei boschi e altre ancora accanto ad un vecchio cimitero.

Questi gioielli, edificati per lo più tra XI e XII secolo, sono prevalentemente ubicati nella parte settentrionale di questa che è la più piccola provincia del Piemonte, nel territorio del Basso Monferrato che nel Medioevo fu attraversato dai percorsi della Via Francigena, utilizzati dai pellegrini per raggiungere Roma e la Terra Santa e dunque servirono anche come luogo di sosta nel corso dei lunghi pellegrinaggi.

Nel Medioevo le chiese dei villaggi furono il cuore della vita quotidiana: possiamo immaginare frotte di umili fedeli recarsi alle funzioni religiose con assorta devozione e reverente timore, affascinati dagli affreschi realizzati dai frescanti itineranti, sulle pareti della chiesa.

Per loro era questo l’unico modo di conoscere le scritture in quelle “aule” alla scarsa luce naturale che penetrava dalle monofore, dalle bifore e dagli oculi o alla fioca luce delle candele e delle torce secondo i dettami del romanico che voleva le chiese poco illuminate per invitare al raccoglimento e alla preghiera.

Con il passare del tempo e con lo sviluppo dei centri urbani, l’abitato che queste chiesette servivano, venne abbandonato dalla popolazione che si trasferì in nuovi borghi, intorno ai castelli o nei liberi comuni.

Le chiese degli antichi villaggi subirono trasformazioni, a volte radicali, furono in parte abbandonate o utilizzate soltanto più in funzione cimiteriale.

Alcune di queste cappelle hanno mantenuto fino ai giorni nostri qualche traccia della loro struttura originaria; in comune hanno tutte gli elementi tipici del romanico astigiano: alternanza del cotto e dell’arenaria, fregi con archetti pensili e peducci decorati, monofore e bifore decorate con fregi in arenaria, cornicioni a damier, fregi a dente di sega.

Gli affreschi interni presentano, in diversi casi, l’abside dipinta con il Cristo Pantocratore in mandorla attorniato dai quattro Evangelisti con i loro simboli e sulle pareti è raffigurata la teoria degli Apostoli.

In questi ultimi anni, una attenta campagna di restauro attuata in tutto in Monferrato ed in particolare in quello astigiano, ha permesso di recuperare gran parte di queste chiesette e di valorizzarle nella loro semplice armonia, riportando alla luce antichi affreschi e originali strutture architettoniche.

Tutte meritano una visita per la splendida collocazione nel suggestivo paesaggio monferrino: a tale scopo, molto utili risultano l’applicazione gratuita “Chiese a porte aperte1” e l’iniziativa “Rete romanica di collina 2” che ne cura l’apertura alla prima domenica del mese da aprile ad ottobre.

(1) Chiese a porte aperte - https://www.cittaecattedrali.it/it/chiese_aperte
(2) Rete romanica di collina - https://www.turismoincollina.it


Chiese del mese

 

Tra le 20 cappelle cimiteriali delle colline astigiane, abbiamo scelto di concentrarci sulla splendida Chiesa Cimiteriale di San Giovanni Battista a Roccaverano e sulla Chiesa Cimiteriale di San Martino a Montafia, due esempi emblematici che rappresentano la ricchezza e la varietà di questi cappelle.


 

Foto Chiesa Novità del mese
Chiesa Cimiteriale di San Giovanni Battista - Roccaverano (AT)

 

Chiesa Cimiteriale di San Giovanni Battista - Roccaverano (AT)

Posta in posizione panoramica nei pressi del cimitero, la chiesa cimiteriale di San Giovanni Battista conserva una struttura romanica essenziale, con abside semicircolare e murature in pietra locale.

L’aula, a navata unica, presenta elementi decorativi sobri ma coerenti con l’architettura religiosa rurale del territorio.

La facciata semplice è caratterizzata da un portale architravato e da aperture ridotte, in linea con la funzione raccolta dell’edificio.

All’interno si conservano affreschi di epoca tardo-medievale, tra cui un Cristo Pantocratore nell’abside e raffigurazioni di santi sulle pareti laterali, attribuibili alla mano di frescanti locali.

La chiesa rappresenta un esempio significativo della presenza romanica nelle aree collinari dell’Alta Langa astigiana.

 

San Giovanni Battista è un tipico esempio di chiesa parrocchiale diventata cimiteriale per lo spostarsi del nucleo abitato che ha dato origine alla nuova parrocchiale rinascimentale della Santissima Annunziata.

Foto Chiesa Novità del mese
Bottone


Foto Chiesa Novità del mese
Chiesa Cimiteriale di San Martino - Montafia (AT)

 

Chiesa Cimiteriale di San Martino - Montafia (AT)

Situata poco fuori dal centro abitato, la Chiesa di San Martino rappresenta un suggestivo esempio di architettura romanica rurale.

Risalente probabilmente all’XI secolo, conserva l’essenzialità tipica delle chiese cimiteriali: una semplice struttura a navata unica, abside semicircolare e muratura in mattoni e arenaria a vista.

Gli archetti pensili e le decorazioni in cotto testimoniano la cura artigianale dell’epoca.

La dedicazione a San Martino, figura molto cara al mondo contadino medievale, rafforza il legame tra spiritualità, memoria e territorio.

Un luogo silenzioso, inglobato nel recinto cimiteriale, che ancora oggi racconta la storia più profonda delle comunità monferrine.



Biblioteca

Due nuovi documenti di Chieseromaniche per scoprire le chiese cimiteriali del Monferrato e delle colline torinesi.

Copertine Libro del mese

 

Piero Balestrino - Chiesa di San Felice - Cinaglio - Documenti di Chieseromaniche n° 11 - Aprile 2025 - 10 pagine - Gratuito

La chiesa di San Felice a Cinaglio, risalente alla fine del IX secolo, sorge su una collinetta accanto al cimitero.

Nata con la funzione di chiesa parrocchiale col tempo è stata destinata a semplice chiesa cimiteriale.

La parte più antica è l’abside romanica che presenta una decorazione ad archetti pensili.

La torre campanaria, di cui era dotata fino al 1700, è ora scomparsa.

L’interno è ad aula rettangolare con tre volte a vela.

Gli affreschi dell’abside, all’interno, risalgono al XV secolo e sono attribuiti a pittori itineranti.

Nella volta vi troviamo un Cristo Pantocratore circondato dai simboli dei quattro Evangelisti.

Nella fascia sottostante, oltre ad alcuni Santi ed al committente, sono raffigurati i dodici Apostoli.

Le pareti dell’aula, di più recente costruzione sono state dipinte dal pittore Giovanni Lamberti a metà del secolo scorso.

Bottone
Copertine Libro del mese

Piero Balestrino - La chiesa di Santa Maria Assunta - Marentino - Documenti di Chieseromaniche n° 12 - Aprile 2025 - 13 pagine - Gratuito

La chiesa di Santa Maria Assunta o Santa Maria dei Morti sorge su un poggio nei pressi del cimitero.

Risale al XII secolo, donata da Federico I Barbarossa al Marchese Guglielmo di Monferrato insieme ai borghi di Marentino e Brusasco.

Con lo svilupparsi del borgo venne costruita una nuova parrocchiale, omonima, ma più centrale rispetto alle nuove costruzioni e questa chiesa venne declassata a sola chiesa cimiteriale.

La facciata presenta mattoni alternati a conci di arenaria.

Il corpo centrale ha il tetto a doppio spiovente.

Il portale è sormontato da una lunetta ed è situato sotto un arco a tutto sesto in mattoni ed arenaria.

Sul fianco sud vi era la cosiddetta “porta dei morti”, ora ridotta a finestra.

Tutto il perimetro del sottotetto presenta una fila di archetti pensili con peducci raffiguranti bizzarre sculture.

L’aula misura sei metri per dodici con abside semicircolare.

Le pareti sono spoglie e gli affreschi, in parte di Guglielmetto Fantini ed in parte di un frescante sconosciuto, sono concentrati nell’abside.

Sulla volta dell’abside è raffigurato un compianto sul Cristo morto, mentre sulla parete del catino absidale sono raffigurati alcuni Santi: Cristoforo col Bambino Gesù, Giacomo, Sebastiano, una Madonna del latte, Valeriano con altri due non identificabili, Lucia e Stefano.


Itinerari tematici di scoperta
Chiese Cimiteriali dell'astigiano

Foto Chiesa Novità del mese
Itinerario tematico di scoperta: chiese cimiteriali dell'astigiano

 

L’itinerario proposto da Piero Balestrino, dedicato alle cappelle e chiesette cimiteriali della collina astigiana, prende il via da Settime, località poco a nord di Asti per giungere a Berzano di San Pietro, dopo aver percorso una cinquantina di chilometri tra le colline del Monferrato astigiano.

Il momento consigliato per la visita è da aprile ad ottobre, periodo in cui la “Rete romanica di collina” offre la possibilità di visitare gratuitamente, la prima domenica del mese, quelle di Settime, Montafia (entrambe), Buttigliera, Albugnano e Berzano di San Pietro (entrambe).

Inoltre, utilizzando la app “Chiese a porte aperte”, quella di Cinaglio è visitabile in qualsiasi giorno dell’anno


Mappa tematica Chiese Cimiteriali dell'astigiano

Foto Chiesa Novità del mese
Mappa tematica chiese cimiteriali dell'astigiano

 

La mappa tematica proposta, dedicata alle cappelle e chiesette cimiteriali della collina astigiana, offre una visione d'insieme della localizzazione delle 20 chiese cimiteriali delle colline astigiane.

Insieme alla galleria tematica consente una agevole scelta e pianificazione delle visite.


Gallerie Tematiche
Chiese Cimiteriali dell'Astigiano

Foto Chiesa Novità del mese
Gallerie Tematiche Chiese Cimiteriali dell'Astigiano

 

Questo mese interrompiamo la serie delle gallerie tematiche dedicate agli Archetti pensili per presentare una Galleria Tematica che percorre le 20 chiese cimiteriali dell'astigiano.

Lo scopo delle Gallerie Tematiche è consentire una diversa lettura del patrimonio iconografico del sito, che supera le 15.800 fotografie.

Poiché le gallerie tematiche sono, per ora, un contenuto dedicato ai lettori della newsletter, chi avesse perso le altre gallerie può raggiungerle da questa news.

Buona visione…
 


Il Santo del mese: Martino di Tours

Foto Galleria Fotografica
San Martino - San Martino di Ingravio - Bolzano Novarese (NO)

 

Il santo del mese è Martino di Tours.

Martino è il titolare di 3 delle Chiese Cimiteriali delle colline astigiane.

San Martino di Tours, nato nel 316 a Sabaria in Pannonia, fu prima soldato dell’esercito romano e poi vescovo, diventando uno dei santi più amati della cristianità.

Celebre l’episodio in cui, ad Amiens, tagliò il suo mantello per donarne metà a un povero: quella notte Cristo gli apparve avvolto nella parte donata.

Dopo il battesimo abbandonò la carriera militare, seguì Sant’Ilario di Poitiers e fondò il primo monastero della Gallia a Ligugé.

Eletto vescovo di Tours nel 371, continuò a vivere con umiltà, evangelizzando le campagne e lottando contro il paganesimo.

Morì l’8 novembre 397 a Candes, ma la sua memoria è celebrata l’11 novembre.

Patrono di Francia, dei soldati e dei poveri, è simbolo di carità cristiana.

Nell’arte è spesso raffigurato come cavaliere nell’atto di dividere il mantello.

A lui si deve la tradizione dell’“Estate di San Martino”, legata a un improvviso tepore autunnale nei giorni vicini alla sua morte.


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