elemento decorativo a forma di piramide o di cono, molto sviluppato in altezza, tipico dell'architettura gotica.
Le guglie dei campanili: forme, significati e stili nel tempo
Le guglie dei campanili rappresentano da secoli un tratto distintivo dell’architettura religiosa europea.
Slanciate verso l’alto, spesso visibili a chilometri di distanza, non sono semplicemente coperture funzionali: sono espressioni di una tensione spirituale, simboli di fede, potere e bellezza.
Ogni forma di guglia racconta una storia differente, legata all’epoca, al contesto culturale e alla tradizione locale in cui è nata.
In questo testo esploreremo alcune tra le tipologie più emblematiche, dalle più semplici e antiche fino alle più complesse ed esteticamente elaborate.
Le guglie a piramide sono probabilmente tra le più antiche e diffuse.
Si presentano come coperture a base quadrata che si innalzano con pendenze regolari fino a raggiungere un vertice.
Questo tipo di struttura, solida e armoniosa, era particolarmente utilizzata nell’architettura romanica e gotica, ed è tipica di molte torri campanarie dell’Europa centrale e meridionale.
Le superfici possono essere in pietra, ardesia o tegole, e in alcuni casi arricchite da statue o pinnacoli, come nel caso della Ghirlandina di Modena, splendida testimonianza del romanico emiliano.
Diversamente, le guglie coniche si sviluppano su basi circolari o ottagonali e si riconoscono per la loro forma continua, senza spigoli, che accompagna lo sguardo verso l’alto con una grande fluidità.
Sono caratteristiche dell’area francese e tedesca, dove le torri a base rotonda erano più frequenti.
Questo tipo di guglia, spesso rivestita in ardesia o metallo, si ritrova in molte chiese alpine e richiama visivamente l’idea di perfezione e spiritualità ascendente.
Una tipologia del tutto particolare è quella delle guglie a cipolla, anche dette cupole a bulbo. Il loro profilo rigonfio, che si restringe in alto a formare una punta, le rende immediatamente riconoscibili.
Queste guglie sono tipiche dell’Europa orientale, del mondo bizantino e in particolare della Russia, ma si trovano anche nelle zone alpine, soprattutto in Trentino e Tirolo.
Ricoperte spesso in metallo lucente o colorato, sono simboli ricchi di significato: nella cultura ortodossa evocano la fiamma della fede che si leva verso il cielo.
La struttura di queste guglie è generalmente lignea, rivestita da lamine metalliche.
Meno conosciute, ma affascinanti per la loro unicità, sono le guglie in stile delfinato.
Queste si trovano prevalentemente nelle Alpi francesi e in alcune zone del Piemonte occidentale, dove il legame con la cultura francese è storicamente molto forte.
La loro forma è particolare: partono da una base piramidale che si interrompe con piccoli timpani o frontoni, per poi slanciarsi nuovamente verso l’alto in una parte più affusolata.
Spesso rivestite in lamiera e dotate di piccole aperture decorative, queste guglie rispondono anche a esigenze pratiche, come la necessità di resistere a forti nevicate grazie alla loro forma che facilita lo scivolamento della neve.
All’interno del mondo gotico, soprattutto francese, troviamo le cosiddette guglie a flèche, termine che in francese significa “freccia”.
Si tratta di guglie particolarmente appuntite, sottili e verticali, che sembrano traforare il cielo.
Esse rappresentano uno dei simboli più forti dell’aspirazione mistica del gotico maturo.
Realizzate spesso in legno e rivestite in piombo o rame, queste guglie coronano le cattedrali con un effetto scenografico notevole.
Un esempio iconico, sebbene andato perduto nell’incendio del 2019, è la flèche della Cattedrale di Notre-Dame di Parigi, che verrà ricostruita fedelmente.
Un’altra tipologia interessante è quella delle guglie a padiglione, più basse e larghe, con una forma simile a un tetto elegante e ben inclinato.
Queste guglie si riscontrano in particolare nell’Europa centrale e orientale, come in Germania, Austria e in alcune zone balcaniche, soprattutto nell’architettura barocca.
La loro struttura è per lo più lignea, talvolta arricchita da lanterne, cuspidi o decorazioni metalliche.
Nel pieno dell’estetica gotica, e soprattutto nel cosiddetto gotico fiorito, si sviluppano le guglie più elaborate e spettacolari: le guglie fiorite.
Si tratta di veri e propri trionfi di decorazione verticale, dove la struttura della guglia si arricchisce di trafori, pinnacoli, statue e decorazioni vegetali o simboliche.
Non sono semplici coperture, ma autentiche opere d’arte.
Il caso più noto in Italia è quello del Duomo di Milano, le cui guglie, numerosissime, formano una selva di pietra che si slancia con grazia e imponenza verso il cielo.
Infine, tra le tipologie più rare e sorprendenti, vi sono le guglie a spirale. In questo caso la struttura si avvolge su sé stessa con un andamento elicoidale, creando un movimento ascensionale dinamico e ipnotico. Si tratta di una forma tardiva, con influenze barocche e manieriste. Una delle guglie a spirale più famose è quella della Chiesa di San Salvatore a Copenaghen, il cui andamento elicoidale è percorribile a piedi fino alla sommità.
Questa particolare soluzione architettonica simboleggia un’ascesa complessa ma continua verso il divino.
Le guglie dei campanili sono molto più che elementi architettonici decorativi: sono manifestazioni di fede, cultura, tecnica e stile.
Dalle solide forme piramidali del romanico alle sofisticate spirali barocche, passando per le slanciate flèche gotiche e le esuberanti cupole a cipolla, ogni guglia riflette il tempo e il luogo in cui è stata costruita.
Innalzandosi verso il cielo, esse continuano a indicare all’uomo un orizzonte spirituale, una direzione simbolica che invita a sollevare lo sguardo e, forse, anche il cuore.
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