N. 55 - 13 Maggio 2025

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"Il Richiamo delle Campane"
Notizie, curiosità e itinerari tra i
Campanili di Piemonte e Valle d’Aosta

News a cura di Marco Actis Grosso, Piero Balestrino e Giancarla Rosso

I campanili ci accompagnano da secoli con la loro presenza silenziosa ma imponente.

Svettano nei paesaggi alpini e collinari, nelle città e nei piccoli borghi, custodi di memoria, arte e spiritualità.

In questo numero primaverile, passata la Pasqua – tempo in cui le campane hanno risuonato gioiose – vogliamo celebrare proprio loro: le torri campanarie, simboli di comunità e verticalità, punti di riferimento terreni e celesti.

I campanili non sono solo strutture architettoniche: sono testimoni della vita religiosa e civile, protagonisti del suono che un tempo scandiva il ritmo del giorno.

E, proprio per la loro altezza, spesso diventano anche bersagli del cielo.

Così, all’intreccio tra arte e natura, si aggiunge quello con la fede popolare: Sant’Antonio Abate, Santa Barbara e San Floriano sono i santi a cui ci si affida per proteggere queste sentinelle di pietra dai fulmini e dagli incendi.

In questo numero vi portiamo a scoprire due gioielli: la Rettoria di San Secondo a Magnano e la Chiesa di San Vincenzo di Saragozza a Saint-Vincent, esempi diversi ma uniti dalla bellezza e dal radicamento nel territorio.

Non mancano approfondimenti, percorsi tematici e una nuova galleria dedicata alle guglie, che rendono ogni campanile unico nel suo genere.

Vi auguriamo una piacevole lettura e non vediamo l’ora di ritrovarvi nel prossimo appuntamento di giugno, per proseguire insieme questo lungo viaggio tra arte, storia e spiritualità!

Marco Actis Grosso  
 

Foto Chiesa Novità del mese
Montechiaro d'Asti - Pieve dei Santi Nazario e Celso


Chiese del mese

 

Tra i tanti campanili piemontesi e valdostani, abbiamo scelto di concentrarci sullo splendido Campanile Rettoria di San Secondo a Magnano in provincia di Biella e sul campanile della Chiesa di San Vincenzo di Saragozza a Saint-Vincent in provincia di Aosta, due esempi emblematici che rappresentano la ricchezza e la varietà di queste strutture e sono affiancati a chiese di notevole interesse.


 

Foto Chiesa Novità del mese
Rettoria di San Secondo - Magnano (BI)

 

Sulla Serra di Ivrea, verso la Val D'Aosta
La Rettoria di San Secondo a Magnano

La Rettoria di San Secondo a Magnano, in provincia di Biella, è uno splendido esempio di architettura romanica, edificata nella prima metà dell’XI secolo.

Sorge isolata nella campagna, lungo la Serra Morenica, in un contesto di grande suggestione.

L’edificio presenta una struttura a tre navate con absidi decorate da archetti pensili e lesene, mentre l’absidiola sinistra fu sostituita dal campanile.

Quest’ultimo, slanciato e raffinato, mostra trifore e colonnine nei livelli superiori.

All’interno si conserva un affresco medievale della Crocifissione.

Dopo secoli di declino, la chiesa è stata restaurata nel 1968, recuperando l’aspetto originario.

Oggi è un importante punto di riferimento per la storia religiosa e artistica del Biellese.

 


Foto Chiesa Novità del mese
Chiesa di San Vincenzo di Saragozza - Saint-Vincent (AO)

 

Una sosta lungo la strada per Aosta
Chiesa di San Vincenzo di Saragozza a Saint-Vincent

La chiesa di San Vincenzo di Saragoza a Saint Vincent, edificata dai Benedettini nell’XI secolo, sorge sulle strutture di un edificio romano ai margini dell’isola pedonale della cittadina valdostana.

Il campanile del XII secolo, adornato all’ultimo piano da quattro bifore che ne alleggeriscono la struttura, presenta una cuspide ottagonale.

All’esterno la chiesa mostra parti di affreschi del XV secolo.

L’interno è a tre navate e l’abside è interamente decorato con affreschi di Jacopo Jaquerio e della sua scuola risalenti al 1416.

Dello stesso secolo sono i dipinti dell’arco trionfale, opera di Giacomino d’Ivrea.

La sottostante cripta romanica presenta capitelli risalenti all’VIII secolo…

 

San Vincenzo di Saragozza un santo spagnolo in mezzo alle montagne valdostane.

San Vincenzo di Saragozza († 304), noto anche come San Vincenzo martire, è uno dei più antichi e venerati martiri della Spagna.

Foto San Vincenzo di Saragozza
Bottone



Biblioteca

Un nuovo documento di Chieseromaniche per scoprire i campanili della Valle d'Aosta.

Copertine Libro del mese

 

Giancarla Rosso - All'ombra dei campanili valdostani - Documenti di Chieseromaniche n° 13 - Maggio 2025 - 21 pagine - Gratuito

I campanili, o più precisamente le torri campanarie, muti testimoni della vita artistica, sociale e religiosa della Valle d’ Aosta, si ergono per la maggior parte staccati dalla parrocchiale, quale recupero della vecchia torre di un castello antico.

Essi, simbolo della comunità, dovevano avere un’altezza ragguardevole in modo da consentire la propagazione del suono delle campane, che regolava la vita del borgo, il più lontano possibile.

Infatti, campanili e torri campanarie si individuano da lontano con le loro guglie dalle forme più disparate: a piramide quadrata o ottagonale, in stile delfinato, slanciatissime a flèche o addirittura a forma di tiara.

I più antichi risalgono all’XI – XII secolo ed ognuno ha una propria storia che vale la pena approfondire…

Bottone

Itinerari tematici di scoperta
dei Campanili Valdostani

Campanili valdostani 1 - Da Saint-Vincent ad Aosta

Foto Chiesa Novità del mese
Itinerario tematico di scoperta: campanili valdostani - Da Saint-Vincent ad Aosta

 

L’itinerario proposto parte da Saint Vincent, dalla chiesa di San Vincenzo di Saragozza.

Tramite la SS 26 si raggiunge dopo 5 chilometri Chatillon per ammirare il campanile della chiesa di San Pietro.

Proseguendo sulla SS 26 si giunge a Chambave (chiesa di San Lorenzo) per attraversare la Dora e passare sulla sponda destra.

Utilizzando le panoramiche strade interne ammiriamo prima San Maurizio a Fenis poi Saint-Marcel a Saint-Marcel.

Si ritorna sulla SS 26 per raggiungere Aosta.

È utile sostare al parcheggio Carrel, a pochi passi dal centro e raggiungere facilmente i cinque monumenti consigliati.


Campanili valdostani 2 - Da Aosta a Courmayeur

Foto Chiesa Novità del mese
Itinerario tematico di scoperta: campanili valdostani - Da Aosta a Courmayeur

Questo itinerario parte da Aosta in direzione Gressan sulla SR 20 ove si giunge dopo 5 chilometri.

Si prosegue per altri 5 km e si giunge alla torre campanaria di Saint Leger ad Aymavilles.

Attraversata Aymavilles ci portiamo sulla SS 26 in direzione Saint Pierre per ammirare la chiesa posizionata accanto al castello.

Proseguendo sulla strada statale si giunge a Villeneuve

Parcheggiata l’auto, una salita pedonale di circa 300 metri porta al campanile della chiesa cimiteriale di Santa Maria.

Ripartiti da Villeneuve, si imbocca la SS 26 che toccherà in successione Arvier, Avise (con deviazione dal percorso sulla SR26 di circa un chilometro), La Salle, Morgex, Pré Saint Didier e infine Courmayeur.


Gallerie Tematiche
Le guglie dei campanili

Foto Chiesa Novità del mese
Gallerie Tematiche Guglie dei campanili

 

Anche questo mese interrompiamo la serie delle gallerie tematiche dedicate agli Archetti pensili per presentare una Galleria Tematica che illustra le principali tipologie di guglie presenti nei campanili piemontesi e valdostani

Le guglie dei campanili
Forme, significati e stili nel tempo

Le guglie dei campanili, simboli di spiritualità e bellezza, assumono forme diverse secondo epoche e contesti culturali.

Tra le più antiche vi sono le guglie a piramide, seguite da quelle coniche, a cipolla, a flèche e a padiglione.

Le guglie fiorite e quelle a spirale rappresentano forme più elaborate e rare.

In Piemonte e Valle d’Aosta si osservano tipologie legate ai materiali locali e al clima alpino.

Molti campanili sono privi di guglie, coperti da semplici tetti a falde.

Nel gotico appaiono guglie slanciate con pinnacoli e lanterne.

Le guglie a cipolla sono presenti ma poco diffuse; coniche e fiorite sono rare o assenti.

La galleria fotografica che segue, senza pretesa di esaustività, illustra alcuni esempi rappresentativi delle diverse tipologie descritte, seguendo l’ordine presentato nell'articolo.

Buona visione…
 


I Santi del mese
Antonio Abate, Barbara e Floriano

Foto Galleria Fotografica

 

I santi del mese sono i protettori contro i fulmini.

Fin dall’antichità, i campanili – con le loro guglie svettanti verso il cielo – sono stati simboli di elevazione spirituale, ma anche bersagli naturali dei fulmini.

Questo legame tra altezza e vulnerabilità ha contribuito alla nascita di credenze popolari e alla devozione verso santi protettori contro le tempeste.

Tra questi, Sant’Antonio Abate, invocato per la protezione degli animali e delle campagne, è anche difensore contro gli incendi causati dai fulmini.

Santa Barbara, spesso raffigurata con una torre, è protettrice contro i fulmini e le esplosioni, invocata dai campanari e dagli artiglieri.

San Floriano, invece, è patrono dei vigili del fuoco e protettore contro gli incendi in genere.

Così, architettura, fede e natura si intrecciano in un racconto antico, dove i campanili diventano sentinelle tra cielo e terra, e i santi, custodi contro la furia degli elementi.


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