… ed ecco il significato di …

Ghianda

Frutto della quercia, la ghianda è frequente come motivo ornamentale nella scultura, nella miniatura e nell’oreficeria medievale.
È rappresentata in modo realistico o stilizzato, spesso unita a rami e foglie di quercia.
Compare in fregi vegetali, capitelli, cornici o nei decori marginali dei manoscritti, come elemento di continuità tra natura e creazione.

Ghianda - Asti - Duomo si Santa Maria Assunta e San Gottardo
Ghianda - Asti - Duomo si Santa Maria Assunta e San Gottardo

Simbologia del Ghianda

Nel pensiero medievale la ghianda è simbolo di forza latente, fecondità e perseveranza nella fede.
Racchiude in sé l’immagine della vita che nasce dal seme e diviene albero, espressione della grazia divina che si sviluppa nel credente.
È anche segno di umiltà e potenza nascosta, poiché dal piccolo frutto deriva l’albero più robusto della foresta.
In ambito monastico può alludere alla frugalità e alla sottomissione alla legge naturale di Dio, in contrasto con il lusso e l’eccesso.

Iconografia: Ghianda nelle immagini dei santi

In scultura romanica e gotica la ghianda è resa come elemento decorativo ripetuto, associato alla quercia o inserito in motivi vegetali continui.
È presente nei capitelli delle chiese, nei portali e nei soffitti lignei.
Nei manoscritti miniati può ornare bordure e cornici, insieme a foglie di quercia e animali che si nutrono del frutto, come il cinghiale o il maiale, simboli dell’uomo che si nutre dei doni della creazione.

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