il motivo del nastro che delimita scene e personaggi è originario del vicino oriente e corrisponde a una tendenza della tarda antichità a settorializzare in compartimenti.
Nell’alto medioevo il nastro orientale si onde bene con l’intreccio barbarico.
Nell’arte romanica nastri e festoni si alternano con motivi vegetali in cui animali avvolti dal nastro rappresentano l’immagine della natura associata all’opera di redenzione.
Più che altri simboli il nastro va analizzato in base all’ambiente in cui si trova, che sia una spirale, un incrocio, un meandro, bisogna osservare le linee che lo compongono, il numero dei nastri, ecc.
Festoni a due, tre o quattro nastri fanno riferimento alla simbologia del due o tre o quattro.
Talvolta assumono una forma ellittica o a mandorla
Spesso indicano reiterazioni interrotte con la morte di Cristo.
Possono confondersi e diventare serpenti, come l’uroboro e l’anfisbena o code di animali.
Quando sono delle greche sono simboli solari.
