nell’arte romanica ha meno importanza che nella Bibbia. Somma di tre e quattro rappresenta l’unione di Umano e divino.
Molto legato all’Apocalisse, ricorda le sette chiese dell’Asia, le sette corna della Bestia, le sette coppe della collera divina, sette le opere di misericordia.
Forse perché legato all’ebraico candelabro a sette bracci, non è stato molto utilizzato in epoca romanica, ma trovato maggior utilizzo nel periodo gotico.
Sette doni dello Spirito Santo (la sapienza, l'intelletto, il consiglio, la fortezza, la scienza, la pietà e il timore di Dio), sette sacramenti ( battesimo, cresima (o confermazione), eucaristia, penitenza, unzione degli infermi, ordine sacro, matrimonio), sette gradi del sacerdozio (3 ordini maggiori - episcopato, presbiterato, diaconato e suddiaconato - e 4 ordini minori - accolitato, esorcistato, lettorato, ostiariato), sette concili ecumenici prima dello scisma, sette età dell’uomo, sette ore della celebrazione canonica, sette discipline del sapere (trivium e quadrivium), sette domande del Pater Noster, sette alberi e sette sorgenti del domenicano Frate Lorenzo, sette virtù teologali e sette virtù cardinali (tre teologali: fede, speranza, carità, e quattro cardinali: sapienza, temperanza, fortezza e. giustizia), sette peccati capitali (superbia, avidità, ira, invidia, lussuria, gola e accidia)
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