Secondo i bestiari medievali maschi e femmina vivono uno accanto all'altro senza desideri sessuali. Per concepire si recano in un giardino accanto al Paradiso Terrestre, dove la femmina coglie un frutto di mandragora e lo offre al maschio. Dopo che entrambe lo hanno mangiato si accoppiano e la femmina partorirà il cucciolo (uno ogni trecento anni) in un limpido lago sotto l'attenta custodia del maschio che lo protegge dal serpente o drago che vorrebbe ucciderlo.
Evidente l'analogia con Adamo ed Eva.
Il maschi e il serpente/drago lottano accanitamente e la lotta normalmente si conclude con la morte di entrambi.
Tra le virtù dell'elefante, quella di non commettere adulterio, oltre ad essere un animale caritatevole e misericordioso, con doti di ubbidienza e intelligenza.
Per alcuni predicatori l'elefante, che non può piegare il ginocchio, diventa simbolo negativo dell'uomo orgoglioso che non vuole inginocchiarsi davanti a Dio.
Eternità e giusta via.
Emblema di intelligenza, sapienza e purezza e castità.
