… ed ecco il significato di …

Altare

forse dal latino alta ara, luogo elevato per sacrifici: banco, specie di pietra, in origine la tomba di un santo (confessione, martyrion), sul quale il sacerdote celebra il sacrificio divino; vuole rappresentare il calvario. È costituito inizialmente da una lastra unica come superfice, preceduto da una predella su cui sale il celebrante, presenta un frontale detto palio ed è sostenuto da uno o più stipiti, ciascuno di un sol pezzo e sormontato da un'elevazione detta grado contenente il ciborio per le suppellettili sacre. Dal medioevo in poi si trovano elaborazioni artistiche ottenute con il rivestimento dell'altare (paliotto, dossale) e con l'ancona dell'altare. L'altare maggiore si trovava nella basilica paleocristiana nel presbiterio antistante l'abside, solo più tardi fu inserito, arretrandolo, nell'abside. I tipi di altare cattolico sono schematizzabili in quattro tipi: 1) a mensa: lastra sostenuta da un piedritto centrale o quattro angolari; 2) a cofano: mensa poggiata su un parallelepipedo, tipico dell'epoca carolingia 3) a blocco: unico piedritto di sostegno, di solito addossato alla parete; nella mensa, nel sostegno o nel pavimento sottostante si conservano le reliquie o si ha il sepolcro di un martire. 4) a sarcofago: quando la mensa poggia su un sarcofago, tipico dell'epoca barocca. Nelle chiese bizantine l'altare è sempre isolato dall'iconostasi.

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